La search intent (o ricerca intenzionale) è un’importante tecnica che consente di ricercare, individuare ed estrarre informazioni precise da una vasta gamma di fonti. Si tratta di una disciplina fondamentale per l’elaborazione di informazioni precise e precise per le aziende, le organizzazioni e le persone. In questo articolo esamineremo cos’è la ricerca intenzionale e come funziona.
La ricerca intenzionale è una modalità di ricerca basata sull’analisi delle intenzioni degli utenti alla ricerca di determinati contenuti. Identificare l’intento di ricerca aiuta i motori di ricerca a indirizzare i risultati più pertinenti.
La ricerca intenzionale è quindi uno strumento molto importante per gli esperti di SEO, poiché consente di migliorare le prestazioni del sito web sia che si tratti di una query generica che miri alla generazione di traffico, sia di una query a lunga coda volta ad aumentare le conversioni.
Cos’è la ricerca intenzionale?
La ricerca intenzionale è una tecnica che può essere utilizzata per recuperare informazioni precise, pertinenti e utili da una vasta gamma di fonti. È una tecnica che consente di ottenere risultati precisi e verificabili su un argomento specifico.
In particolare, la ricerca intenzionale comporta la selezione e l’analisi attenti di documenti pertinenti, come libri, giornali, riviste, articoli di ricerca e documenti di pubblico dominio. Durante questo processo, viene utilizzato un processo di selezione dei documenti, in cui vengono raccolti solo i documenti più pertinenti e utili.
Inoltre, la ricerca intenzionale è un processo che può essere utilizzato non solo per ricercare informazioni su un argomento specifico, ma anche per condurre studi su temi più complessi. Può essere utilizzato per sviluppare una comprensione più approfondita di un argomento o di una situazione, e può anche essere usato come metodo per condurre un’indagine.
Come funziona la ricerca intenzionale?
La ricerca intenzionale, come abbiamo visto, è un processo complesso che implica la selezione di documenti pertinenti e pertinenti da una vasta gamma di fonti. Il processo comporta anche la valutazione accurata e appropriata dei documenti selezionati per assicurarsi che contengano informazioni pertinenti e precise.
Una volta selezionati i documenti appropriati, prevede anche la valutazione dei dati raccolti. Questo processo include l’analisi dei dati, la verifica dell’accuratezza dei dati e l’interpretazione degli stessi.
Queste operazioni sono importanti per assicurare che le informazioni siano accurate e precise.
Infine, la ricerca intenzionale include anche l’elaborazione dei dati raccolti. Questo processo si concentra sull’organizzazione dei dati in modo da poter essere interpretati in modo corretto e da poter essere utilizzati in un modo più efficace.
Divisione delle query per intenti di ricerca
Riconoscere l’intento di ricerca consente di ottimizzare i contenuti in base alla query dell’utente, offrendo una risposta più pertinente e di conseguenza un miglioramento delle prestazioni del sito web. La ricerca intenzionale è inoltre molto utile per l’ottimizzazione della ricerca locale, poiché mira a fornire risultati pertinenti in base alla posizione geografica dell’utente.
Ci sono diversi tipi di query che possono essere suddivise per intenti di ricerca. Ad esempio, le query informazionali mirano a fornire informazioni, ad esempio “qual è il prezzo di una determinata macchina?”;
Le query navazionali mirano a indirizzare l’utente verso una destinazione, ad esempio “dove posso acquistare una determinata macchina?”;
Le query transazionali, infine, mirano a invogliare l’utente ad effettuare un acquisto, ad esempio “dove posso trovare la migliore offerta per l’acquisto di una determinata macchina?”.
Identificare l’intento di ricerca permette di fornire risultati più pertinenti in base alla query dell’utente.
Search Intent applicato a keyword, query generiche e long tail
La ricerca intenzionale è applicabile a una vasta gamma di query, dalle keyword generiche alle query a coda lunga. Le query generiche sono quelle che spesso sono più comuni per una determinata ricerca, ad esempio “macchine”. Le query a coda lunga sono più precise e mirano a specifici prodotti o servizi, ad esempio “dove acquistare una macchina di seconda mano a Milano?”.
Per ottimizzare i contenuti in base alla ricerca intenzionale, è importante identificare correttamente le query generiche e le query a lunga coda.
È inoltre necessario identificare i vari tipi di query, come le query informazionali, navazionali e transazionali. Dopo aver identificato il tipo di query, è possibile ottimizzare i contenuti per fornire risposte pertinenti alle richieste degli utenti.
La ricerca intenzionale è uno strumento molto importante per gli esperti di SEO, poiché consente di fornire risposte pertinenti agli utenti in base alle loro richieste. L’ottimizzazione dei contenuti in base alla ricerca intenzionale può contribuire a migliorare le prestazioni del sito web e, di conseguenza, aumentare il traffico e le conversioni.
In conclusione, la ricerca intenzionale è un ottimo strumento per gli esperti di SEO e può aiutare a migliorare le prestazioni del sito web. Identificare correttamente l’intento di ricerca può aiutare a fornire risposte pertinenti agli utenti, sia che si tratti di query generiche che di query a lunga coda.
Come scoprire le intenzioni di ricerca
In ambito seo le ricerche vengono classificate in vari “gruppi di query“. Di seguito sono indicati i principali.
Ricerca navigazionale (go)
Quando effettua tale ricerca l’utente ha già chiaro in mente quello che sta cercando e digita su Google il nome di prodotto, brand o servizio specifici.
Esempio di query navigazionale: studi di neuromarketing Inside Marketing, google search console.
Ricerca informazionale (know)
Questa ricerca corrisponde a un utente ancora lontano dal capire cosa esattamente vuole. Egli, infatti, cerca informazioni su un argomento generico o specifico, con lo scopo di apprendere qualcosa.
Esempio di query informazionale: migliori libri web marketing, come sfruttare Instagram per l’eCommerce, esempi di guerrilla marketing.
Ricerca transazionale (do)
Quando effettua questa ricerca l’utente ha l’intento di “fare qualcosa“, per esempio effettuare un download, acquistare un prodotto, chiedere informazioni su un servizio, ecc., ed esistono alte possibilità di conversioni free o a pagamento.
Esempio di query transazionale: corso SEO Roma, download white paper influencer marketing.
Secondo alcuni studi, l’80% delle query effettuate dagli utenti è di tipo informazionale, mentre il restante 20% è relativo a query navigazionali e transazionali.
La search intent nelle SERP ibride
La search intent è diventata sempre più importante nelle SERP ibride, in cui l’algoritmo di ricerca di Google combina i risultati di ricerca con i contenuti di Google. Ciò significa che i risultati di ricerca possono non essere solo i risultati normali, ma che i contenuti di Google possono essere inclusi nei risultati di ricerca. Ad esempio, se si effettua una ricerca su Google per “Giornata della Terra”, il motore di ricerca visualizza i risultati di ricerca normali, come articoli di testo, immagini e video, ma anche delle card contenenti informazioni sulla Giornata della Terra. In questo modo, Google è in grado di fornire risultati pertinenti e personalizzati ai propri utenti.
Utilizzo della search intent da parte degli utenti
Gli utenti possono utilizzare la search intent per cercare specifici contenuti o informazioni online. Ad esempio, un utente potrebbe effettuare una ricerca su Google per “Come funziona l’e-commerce?”. Se l’utente fa una ricerca con questo intento, Google visualizzerà i risultati che meglio corrispondono alla loro ricerca. Ad esempio, Google potrebbe visualizzare un articolo che spiega come funziona l’e-commerce, un video sull’argomento e una card con informazioni sull’e-commerce. Questo permette all’utente di trovare rapidamente le informazioni di cui ha bisogno, rendendo più facile navigare nel web.
Utilizzo della search intent da parte dei motori di ricerca
I motori di ricerca, come Google, utilizzano la search intent per fornire risultati pertinenti ai propri utenti. Per fare ciò, utilizzano un algoritmo complesso che analizza le parole chiave inserite dall’utente e le relazioni tra le parole. Google utilizza questi dati per determinare l’intento dell’utente e per visualizzare i risultati più pertinenti. Inoltre, Google può anche utilizzare i risultati della ricerca precedente dell’utente per offrire contenuti più pertinenti.
Utilizzo della search intent da parte dei marketer
I marketer possono utilizzare la search intent per migliorare i contenuti per i propri utenti. Ad esempio, un marketer potrebbe creare contenuti con parole chiave pertinenti al proprio prodotto, in modo da rispondere meglio alla ricerca degli utenti. Inoltre, i marketer possono utilizzare la search intent per monitorare i trend del settore e identificare le parole chiave più popolari. Ciò può aiutare i marketer a creare contenuti più pertinenti per i propri utenti.
Utilizzo della search intent da parte dei SEO
I SEO (Search Engine Optimization) possono utilizzare la search intent per ottimizzare i siti web e aumentare il loro posizionamento nei risultati di ricerca. I SEO possono utilizzare la search intent per identificare parole chiave pertinenti al proprio business, per creare contenuti pertinenti in base alle parole chiave e per ottimizzare le pagine web in modo da rispondere meglio alle query degli utenti. Inoltre, i SEO possono utilizzare la search intent per monitorare i trend del settore e per ottimizzare le pagine web in base alle tendenze attuali.
La search intent è un concetto importante nell’ottimizzazione delle SERP. Gli utenti, i motori di ricerca, i marketer e i SEO possono tutti utilizzare la search intent per fornire risultati pertinenti, creare contenuti pertinenti e ottimizzare i siti web in base alle esigenze dei propri utenti. La search intent può aiutare a personalizzare l’esperienza di ricerca degli utenti e a fornire risultati più pertinenti, rendendo la ricerca online più efficiente ed efficace.