Rispetto al 2018 le donazioni da mobile (fundraising) risultano essere in netta crescita, mentre al contrario l’uso del pc ha subito un notevole calo.
La diffidenza degli italiani nei confronti delle donazioni online cala con il passare del tempo, ma purtroppo ancora oggi molte dell organizzazioni non profit presenti a livello nazionale non prevedono questa modalità di raccolta fondi.
Questo è un vero peccato sia per loro , sia per tutti coloro che vorrebbero contribuire ma vengono frenati da un processo esecutivo magari più complicato rispetto ad altre operazioni eseguite quotidianamente online.
Quanto il fenomeno delle donazioni è diffuso tra gli italiani?
Quanto il fenomeno delle donazioni è diffuso nella popolazione internauta italiana? Quali sono i driver e le barriere a uno sviluppo più strutturato dell’online? Quali le abitudini e gli atteggiamenti attuali e futuri degli “onliners”?
In crescita le donazioni da mobile e da parte dei millennial
Gli italiani che si collegano a internet utilizzando smartphone o tablet o altri device sono circa 34 milioni.
Ma quanti di questi utenti effettuano donazioni online?
Circa l’82% afferma di aver effettuato donazioni nel 2019. Tra i donatori più attivi troviamo la categoria dei baby boomer (87%), seguiti dalla generazione X (82%) e dai millennial (79%), in forte crescita rispetto al 2018.
Le donazioni online (22%) si confermano come la seconda modalità più utilizzata dopo il denaro in contanti (40%).
Crescono i donatori “saltuari” (40%), con molti più italiani che scelgono di effettuare una donazione solamente in occasioni particolari.
In netta crescita rispetto al 2018 anche la donazione da mobile, che viene preferita dal 36% degli italiani.
L’uso del pc per le donazioni scende invece dal 60% del biennio 2017/2018 al 46% del 2019, sintomo questo del passaggio sempre più marcato all’utilizzo degli smartphone.
“I dati analizzati dimostrano bene come l’attenzione degli italiani alla solidarietà sia stabile e in costante crescita. Siamo convinti che il mobile sia il mezzo perfetto per stimolare sempre di più questa sensibilità, aggiungendosi al contatto diretto con le associazioni come principale modalità d’interazione e offrendo quella possibilità di semplificare e velocizzare le donazioni”.
Maria Teresa Minotti, Director PayPal Italia
L’importanza della donor journey per gli under 40
“Gli onliner si confermano donatori. Non solo, il crowdfunding torna a crescere con un 19% degli intervistati che conferma di aver donato per una campagna di crowdfunding”, spiega Valeria Vitali, fondatrice di Rete del Dono. “Molto interessante anche l’esito della ricerca qualitativa, frutto di interviste rivolte a un pool di donatori e prospect donatori under 40. I giovani donatori non si limitano al dono, sono alla ricerca di una relazione più profonda con l’organizzazione destinataria del loro gesto di solidarietà. Donano nella misura in cui trovano spazio per dialogo, trasparenza e chiarezza sul progetto destinatario della raccolta fondi in cui sono stati coinvolti. Ciò conferma che lavorare in un’ottica di donor journey fa la differenza. Chi dona vuole entrare nel merito ed essere coinvolto in prima persona”.
Rimane alta per tutti l’attenzione sull’utilizzo dei fondi raccolti attraverso il fundraising.
Il 71% degli italiani afferma infatti di non prendere in considerazione enti che non permettono loro di verificare come vengano utilizzate le donazioni e i risultati raggiunti grazie ad esse.
Dopo il Covid-19 il futuro del fundraising è sempre più digital
Per le donazioni online continuano a calare le barriere da parte dei donatori stessi, ma è così anche per le organizzazioni non profit?
Nel 37% dei casi i navigatori non si fidano a donare online, ma nel 43% è l’organizzazione che vorrebbero sostenere a non prevedere questa modalità di raccolta fondi.
Quali sono i rischi per le organizzazioni non-profit che non adottano il fundraising?
Il rischio di questo delicato settore è quello di non essere pronto a includere questi trend nelle proprie strategie di fundraising. Per questo motivo bisogna agire subito e agevolare lo sviluppo di tecnologie che semplifichino ulteriormente il processo di inserimento del fundraising all’interno delle strategie già in essere.
“Il 2019 ha mostrato segnali molto incoraggianti verso il mondo della donazione”, conclude Antonio Filoni, Partner&Head of Digital di BVA DOXA. “Di rilievo è soprattutto la crescita dell’online come metodo di donazione che dimostra come il digitale possa davvero essere uno strumento strategico, da affiancare ai tradizionali strumenti di raccolta e di comunicazione. L’anno 2020, con quello che è accaduto a causa del Covid-19, potrà dare un’ulteriore spinta alla digitalizzazione della popolazione. È importante che anche il terzo settore segua in modo deciso questa direzione”.